COLLETTIVA D'ARTE CONTEMPORANEA - TRUGLIA ART 2025

GLI ARTISTI TRUGLIA ART 2025




Tommaso Andreocci


Fedele esaminatore di cose viste, Andreocci le metabolizza in un diorama che associa nel tempo e nello spazio immagini distanti tra loro: la sua raccolta di lembi di edilizia industriale non vuole individuare località prescelte o geograficamente definite, bensì precisa la qualità di certe “tipologie” oppure “luoghi-emblema” ricavati dalla memoria fotografica. Si assiste non a caso ad un susseguirsi di vedute tirate a lucido e direttamente trascinate dal lampo di magnesio dell'istantanea. In questa rassegna archeologica (la tecnologia industriale si deposita rapidamente quale evento trapassato) le immagini si succedono come la intelaiatura di un manuale illustrativo, in cui la descrizione si misura nel dettaglio, e la cura del particolare, trapunto quasi con il fiato, diventa segno di una densità espressiva. Nulla è più lontano dal richiamo evocativo musicale e sonoro di questi “disegni parlanti” i quali misurano la realtà fino allo spasimo, in un ambiente assolutamente insonorizzato dove gli oggetti si accumulano e mettono in scena un paesaggio di mute corrispondenze visive. E si delinea un mosaico di grafie come se un aerografo mentale modellasse le intensità di segno prima ancora della loro applicazione tecnica. Titolare di un ineccepibile controllo progettuale, Tommaso Andreocci si qualifica come un visionario alla rovescia, cioè autore di figurazioni che, per non concedere spazio alla fantasia, finiscono con esaltare proprio la meraviglia del “del fin troppo vero”.  La “fotografia della realtà” ricamata dalla sua matita non concede nulla alla espressione personale o alla sigla individuale nel modellare uno sfumato, o nella incisione di un contorno. L'esecuzione in superficie è completamente neutra e quasi omogenea nelle parti. Le ombre sono calibrate al centesimo, i volumi risultano da rigato millimetrico che varia gli equilibri di luce dosando il peso della grafite sulla pagina bianca. L'ostinazione oggettiva si traduce alla fine in immagini “più vere del vero”.  E in in questa metodologia accurata si rispecchia anche una religione del mestiere che per Tommaso Andreocci significa inquietudine della precisione, passione sperimentale, messa alla prova della tecnica acquisita, nonché ricerca ostinata e permanente della accurata esecuzione. 
Duccio Trombadori Estratto della presentazione “Il disegno parlante, tra poesia e verità”  2010


Barbara Cardogna


Barbara Cardogna è nata a Terracina il 20 agosto del 1972. Ha trascorso l' infanzia e l' adolescenza a Sperlonga . Si è laureata a Urbino all' Accademia Delle Belle Arti specializzandosi nel restauro che successivamente l' ha portata ad operare a Bologna, Roma e Napoli.  Da qualche anno la sua attività artistica nasce per impulso magico dalle solitarie passeggiate sulla spiaggia in inverno. Sassi, conchiglie e sabbia, come dentro una danza ,si dispongono sulla tela per incanto sospese in atmosfere poetiche che lasciano spazio al sogno, all' interpretazione personale, alla commozione. Descrizione opera: Le due sculture, pur nella loro semplicità formale, dimostrano una sensibilità materica interessante. La superficie delle "conchiglie" o "creature" sembra trattata con una pittura gestuale, dove le pennellate di azzurro, bianco e nero non si limitano a decorare, ma contribuiscono a definire il volume e a suggerire la consistenza umida e cangiante degli elementi marini. L'accostamento di colori freddi e neutri crea un'atmosfera di serena contemplazione, tipica dell'osservazione della natura. La loro disposizione all'interno del cerchio di materiale granuloso introduce un elemento di spatialità contenuta. Questo "recinto" evoca un ambiente protetto, una sorta di microcosmo isolato dal contesto esterno. La differenza di texture tra le sculture lisce e dipinte e la superficie ruvida del cerchio crea un contrasto tattile e visivo che arricchisce l'esperienza percettiva dell'opera. Si può notare una stilizzazione delle forme che non mira alla mimesi realistica, ma piuttosto a catturare l'essenza archetipica di organismi marini. Questa astrazione permette all'osservatore di proiettare le proprie memorie e suggestioni legate al mare, rendendo l'opera evocativa e personale. L'opera nel suo complesso manifesta un dialogo intimo tra l'artista e il suo ambiente d'origine. Le reminiscenze dell'infanzia trascorsa a Sperlonga emergono attraverso la scelta dei soggetti e dei materiali, filtrati da una sensibilità artistica matura che sa trasformare il dato biografico in un linguaggio visivo universale. L'opera si distingue per la sua delicatezza compositiva, la ricerca materica, la capacità evocativa e un sottile equilibrio tra astrazione e figurazione, invitando a una riflessione sulla fragilità e la bellezza del mondo naturale attraverso uno sguardo intimo e poetico.


Anna Colaiacovo


Anna Colaiacovo nasce a Pontinia (Lt) il 29 ottobre 1956, Si appassiona alla pittura già adolescente per poi perfezionarla frequeantando laboratori e scuole d’arte.

L’influenza maggiore l’ha avuta frequentando il laboratorio/bottega del Maestro Armando Giordani. Successivamente ha partecipato a numerose mostre collettive, personali e concorsi pittorici, ricevendo numerosi premi in Italia e all’estero.
È stata inserita in qualificati cataloghi d’arte con i giudizi critici di importanti personaggi del mondo artistico e letterario come Vittorio Sgarbi, Paola Levi, Dino Marasà, Salvatore
Russo, Sandro Serradifalco, Padre Amedeo Eramo, Serena Carlino, Leone D’Ambrosio e Josè Van Roy Dalì. È un’artista italiana che sviluppa la sua ricerca attraverso l’astrazione, intesa come mezzo espressivo per indagare la sfera interiore ed emotiva.
La sua pittura si distingue per l’uso istintivo e materico del colore, dove ogni gesto sulla tela diventa traccia visibile di un processo introspettivo e sensibile. Influenzata dall’astrazione lirica e dall’espressionismo contemporaneo, Colaiacovo costruisce composizioni dense e stratificate, che rifiutano la forma riconoscibile per lasciare spazio a una narrazione emotiva aperta, intensa, profondamente personale. Le sue opere evocano stati d’animo, memorie e sensazioni, e si offrono allo spettatore come superfici da esplorare più con il sentire che con lo sguardo analitico.
Ha partecipato a rassegne e mostre collettive, distinguendosi per una pittura autentica, libera da convenzioni formali, capace di toccare corde intime e universali al tempo stesso. Il suo lavoro si pone come riflessione visiva sull’identità, il ricordo e la forza del gesto creativo.
Proiezioni urbane - acrilico su tela - anno 2016

Descrizione Opera: L'opera di Anna Colaiacovo si presenta come un ritratto che evoca immediatamente l'iconografia di Frida Kahlo, figura centrale della cultura e dell'arte messicana. Il volto, seppur stilizzato, presenta tratti riconoscibili: le sopracciglia folte e unite, lo sguardo intenso e diretto verso l'osservatore, e l'espressione enigmatica che caratterizza molti autoritratti della pittrice messicana.
L'uso di una tecnica mista è un elemento distintivo: il fondo scuro, tendente al verde cupo, crea un'atmosfera quasi onirica, che ben si sposa con la figura centrale. La resa del volto, probabilmente realizzata con colori a olio o acrilici, mostra una pennellata visibile che conferisce profondità e carattere.
 

Mauro Molinari

Condominio, 2022, acrilici su tela, cm 55 x66


La sua lunga ricerca artistica è contrassegnata da cicli diversi: pittura scritta, libri d’artista (Rencontres Internationales di Marsiglia dal 2000 al 2014 ecc.), design tessile (Rassegne Internazionali Miniartextil di Como ecc.). Nel 1995 nasce la collana di Orditi & Trame di cataloghi editi in proprio.

Ha esposto in più di 1400 mostre personali e collettive in gallerie e musei (tra gli altri: Museo Didattico della Seta di Como, Museo dell’Infiorata di Genzano, Museo S. Maria di Cerrate di Lecce, Musèe de l’Impression sur Etoffes di Mulhouse, Spazio Mantero di Como, Salons de l’hotel de Ville di Montrouge, Museo di Palazzo Mocenigo a Venezia, Fondazione Venanzo Crocetti di Roma, Musèe de la Tapisserie di Tournai, Museo Carlo Bilotti di Roma con una installazione permanente, Fondazione Pescarabruzzo, Museo Jean Lurcat di Angers ecc.), in Italia e all’estero. Si è avvalso della presentazione di noti critici d’arte. Sue opere sono state acquisite da musei e collezioni pubbliche e private. Uno dei fondatori storici della Fiber Art in Italia


Emanuela Tomassi

Schiuma – Texture e tecnica mista su tela – 60x80 


Emanuela Tomassi è un’artista visiva contemporanea la cui ricerca si muove nel campo dell’astrazione pittorica. Attraverso l’uso di materiali densi, colori decisi e gestualità libera, Tomassi esplora la complessità dell’interiorità umana, traducendo emozioni, conflitti e riflessioni in superfici cariche di tensione visiva.
La sua produzione si distingue per un approccio materico e istintivo, dove il gesto pittorico è centrale: ogni opera è il risultato di un processo che combina intuizione, ritmo e stratificazione. L’espressività del colore e della texture diventa veicolo di comunicazione non verbale, capace di creare connessioni profonde con l’osservatore.
Ha partecipato a mostre collettive e rassegne artistiche, portando avanti un percorso coerente e personale, in cui l’arte si configura come spazio di libertà e introspezione.
 
DESCRIZIONE OPERA: L'opera "Schiuma" di Emanuela Tomassi si presenta come una potente astrazione cromatica, dominata da una palette di blu profondi, neri intensi e bianchi luminosi, con leggere intrusioni di toni terrosi che suggeriscono profondità e stratificazione. Il titolo stesso e la descrizione fornita ("il bianco della schiuma del mare racchiusa nella forza delle onde") orientano immediatamente l'interpretazione verso un'evocazione del paesaggio marino, sebbene in una forma altamente stilizzata e interiorizzata. L’opera di Emanuela nella sua astrattezza, riesce a comunicare in modo viscerale la potenza e la bellezza del mare. Attraverso un sapiente uso del colore, della texture e del gesto, l'artista cattura l'essenza della forza delle onde e la delicatezza effimera della schiuma, invitando  a riflettere  sul potere primordiale della natura.



Marc Henri Van Tendeloo

Acquedotti romani 80X80 2025 





Marc Henri Van Tendeloo nasce in Belgio nel 1963 e durante l’infanzia, fino all’adolescenza, disegna e dipinge.   Consegue le lauree in psicologia ed economia; a tutt’oggi è consulente nel campo dello sviluppo farmaceutico. Solo nel 2022 riscopre la sua vocazione per la pittura, da lungo tempo accantonata. 

Come autodidatta realizza opere con grande passione e trasporto creativo. Vive immerso nella natura fra Terracina e Sperlonga, sulle rive del lago di Fondi da cui trae suggestioni.  Le sue opere nascono dai ricordi dei sogni nella cruda realtà dell’alba.

A volte i sogni sono più veri della realtà mentre la realtà può apparire come un incubo. Sogno o realtà, cosa viene prima? Conta solo quello che prende forma nella mente ossia gioia, sgomento, rabbia, fuga o fantasia. 


Barbara Peonia

Serie degli Angeli, 2025  olio+ digitai a foglia d'oro su tela  - cm40x40

Artista autodidatta, nasce nel 1969 a Roma dove vive e lavora. Inizia a dipingere in giovane età realizzando numerose copie dei grandi maestri del passato tra cui Artemisia Gentileschi, Pablo Picasso, William Gainsborough, Angelica Kauffmann, Salvador Dalí ecc.
Molto presto inizia a frequentare gli atelier degli artisti più rilevanti del contesto artistico romano dove approfondisce e perfeziona la sua tecnica pittorica. Riceve moltissimi riconoscimenti e le sue opere fanno parte di prestigiose collezioni private in Italia e all’estero.
Dal 1998 collabora con il movimento artistico “Realismo Quantico”, nato nella città di Roma. Espone oltre mille opere in prestigiose gallerie e spazi espositivi. Nel 2009 diviene membro del Comitato artistico dell’associazione Versoltre in qualità di Vicepresidente e insegnante di pittura.
Dal 2015 è Presidente dell’associazione Arte Quantica.

Noemie Calise


In arte Noë appassionata di espressionismo astratto, i miei dipinti sono il teatro delle mie emozioni e sensazioni. Mi piace giocare con colori, materiali e texture. Dipingo sul pavimento, a ritmo di musica. Dipingo attingendo ai miei ricordi, trovando ispirazione in ciò che mi circonda e mi tocca (paesaggi, giochi di luce, natura, colori…) Questo lavoro di reminiscenza trae ispirazione dalla mia vita quotidiana come logopedista che lavora con persone con disturbi della comunicazione e della memoria: l'arte sostituisce il loro linguaggio quando le parole falliscono. Nata sulle rive del mar mediterraneo, traggo ispirazione dai suoi colori e dai suoi movimenti. Questo dipinto è un omaggio al blu oltremare dei Gardini Majorelle e invita a un viaggio per mare.


 
Cruciano Nasca


Cruciano Nasca, detto Nuccio, in arte NuN, nasce il 23 maggio 1954 in Sicilia ad Agrigento.
 

Fin dalla più tenera età mostra interesse e passione per l’arte. Respirando l’aria della bellissima “Valle dei Templi”, predilige negli anni giovanili una pittura paesaggistica en plein air, in cui esprime l’amore per la terra che lo ha visto nascere. 
Dopo l’esperienza universitaria a Palermo, nel 1976 si traferisce a Firenze lavorando nell’ambito dell’arredamento e dal 1978 va a vivere a Roma in pieno clima di contestazione e anni di piombo. 
Le tele ad olio di quel periodo, alternando la spatola al pennello e mischiando i colori sulla tela, evidenziano la sua predilezione per l’effetto cromatico, la luce, il dinamismo. 
Nel 1990, il poeta Fernando Liberati, nel libro, “LA TERRA DEI PADRI”, dedica una poesia all’amico Nuccio, definendolo “poeta dei colori […] di case rosate e tetti lilla che salgono soavemente l’erta lieve nell’abbraccio sinuoso d’una dolcissima struggente melodia blu”. 
Nel 1992 NuN va a vivere a Latina e nel corso degli anni sperimenta un nuovo linguaggio di cromie vivide ben definite con segni fluidi, morbidi e sinuosi tra forme geometriche apparentemente astratte e informali, dove è l’osservatore a stabilire il perno mutevole della composizione in un’accezione pirandelliana (cit. Laura Cianfarani). 
È del 2013 Personale “I Colori dell’Anima” nello Spazio Comel Arte Contemporanea di Latina. 
Frequente è la partecipazione negli anni a numerose esposizioni personali e collettive a cura di Fabio D’Achille con MAD Museo d’Arte Diffusa, a Latina, Sermoneta, Maenza, Norma, San Felice Circeo. 
Nel 2023 presenta “Déjà vu” la personale nell’ospedale S.M. Goretti di Latina 
2024 Personale  “Genius Loci” nella galleria  Spazio Comel Arte Contemporanea di Latina. 
2024 Personale “Le vie apparenti “ nella sala consiliare del Comune di Aielli.  
I suoi dipinti sono presenti nei due film “Come un gatto in tangenziale” del 2017 e del 2021 con Paola Cortellesi e Antonio Albanese e nelle due serie televisive “Baby” del 2018 e del 2020 prodotte da Netflix con la regia di Andrea De Sica, Anna Negri e Letizia Lamartire.


Alberto Serarcangeli

L’estate è finita - olio su tavola - 70x60 - anno 1985



Alberto Serarcangeli, nasce a Latina nel Febbraio 1957, dopo il diploma al Liceo Artistico Statale di Latina prosegue gli studi presso la facoltà di Architettura dell’Università “ La Sapienza “ di Roma.
Dal 1975 allestisce diverse mostre personali e partecipa a numerose mostre collettive e rassegne in Italia e all’estero esponendo in Francia, Finlandia, Svezia, Ungheria, Rep.Ceca.
Si occupa di pittura, incisione, scultura e ceramica, fotografia, design e interior design, promozione culturale, valorizzazione del patrimonio artistico.
 Ha tenuto corsi di tecniche incisorie e pittoriche nei corsi internazionali “G.B.Piranesi” in Italia, “Konstu 91”, 
“International Art Camp” ad Hivijnkaa e Tornio in Finlandia, a Upice in Rep.Ceca, ha realizzato varie campagne di catalogazione e rilievo del patrimonio mobile e immobile del territorio pontino in convenzione o collaborazione con istituzioni pubbliche ed EE.LL.
E’ autore, con altri, dei volumi “Il Novecento in Provincia di Latina”, “La Scultura Monumentale in Provincia di Latina”, “Ex Libris di Maria Adriana Gai”, “Inventario d’Arte, Opere della Galleria di Arte Moderna di Littoria”, “Duilio Cambellotti e La Conquista della Terra”,  ha ideato e curato tre edizioni del premio nazionale di pittura “Sabaudia Ferruccio Ferrazzi” in collaborazione con C.F. Carli e per 5 anni ha organizzato e condotto un laboratorio di ricerca e sperimentazione fotografica presso il “Centro Diurno di Villa Lais” della Asl Roma C, attualmente, oltre alla produzione grafico-pittorica e all’attività espositiva,tiene corsi e workshop di tecniche pittoriche e incisorie a Latina.


COMUNICATO STAMPA | TRUGLIA ART 2025 - Mostra d’Arte Contemporanea


Evento a cura della galleria d’arte OmniArt Open Gallery Via Legnano 65, Latina – whatsapp 338.2285649 – tel. 320.0417020

Periodo: dal 29 agosto al 13 settembre 2025
Con il patrocinio del Comune di Sperlonga, la galleria OmniArt Open Gallery di Latina presenta TRUGLIA ART 2025, prima mostra d’arte contemporanea mai ospitata nella storica Torre Truglia, simbolo iconico affacciato sul mare tra i più suggestivi del Lazio.
Dal 29 agosto al 13 settembre, la Torre si trasformerà in un centro pulsante di creatività, accogliendo le opere di 17 artisti che rappresentano una pluralità di linguaggi, poetiche e visioni, in un incontro tra arte, storia e paesaggio.
INAUGURAZIONE – VENERDÌ 29 AGOSTO
Ore 18:30  Aperitivo d’autore
Durante la cerimonia, una guida di Sperlonga Turismo accompagnerà il pubblico in un viaggio affascinante tra la storia della Torre Truglia e quella del borgo di Sperlonga, eletto tra i “Borghi più belli d’Italia”. 
Ore 19:30  Performance artistica sulla terrazza
"La Bellezza Artificiale"
Gli artisti di CASA BLU VOLTURNO MORANI – (MO)
Presente con 7 artisti selezionati, la Casa Blu è uno dei punti di riferimento nazionali per il Neo Costruttivismo Spaziale, fondato da Volturno Morani.
Gli artisti in mostra della Casa Blu:
EVENTO COLLATERALE – SABATO 30 AGOSTO
Ore 19:00 – 20:30
ARTISTI IN MOSTRA
LUOGO E ORARI
Torre Truglia – Sperlonga (LT)
Con il supporto di:
Casa Blu Volturno Morani · Sperlonga Turismo · Love Sperlonga ·
Ufficio Stampa / Accrediti / Informazioni:
segreteriaomniart@gmail.com - https://omniartcreative.blogspot.com
info@volturnomorani.it - www.volturnomorani.it
Un evento imperdibile che unisce l’arte contemporanea alla bellezza storica e naturale di uno dei luoghi più affascinanti del Mediterraneo.


Casa Blu Volturno Morani


La Pinacoteca Casa Blu Volturno Morani si trova in Via Lancillotti 18, a San Prospero, in provincia di Modena.

È stata fondata nel 2024 da Flavio Morani secondogenito di Volturno Morani. 
Volturno Morani è stato un’architetto e pittore di fama internazionale, fondatore, negli anni ’60 , della corrente Neo costruttivista Spaziale.
In seguito alla sua dipartita nel 2004, Flavio Morani si è fatto testimone dell’eredità paterna. 
Pur essendo inesperto ed estraneo al mondo dell’arte attraverso la collaborazione con critici e storici dell’arte Flavio Morani ha organizzato personali, concorsi, premi e partecipato ad iniziative espositive come la triennale di Roma, o inserito le Opere del Maestro Morani in cataloghi d’arte come L’atlante contemporaneo dell’Arte edito da DeAgostini. 
La mission di Flavio era ed è tuttora di promuovere il Neo costruttivismo Spaziale e la sua filosofia costituente in tutto il mondo collaborando con fondazioni, accademie, gallerie e musei, nonché con artisti che siano i nuovi interpreti della scuola del Neo Costruttivismo spaziale di questo secolo.
La Casa Blu di Volturno Morani sorge alla ristrutturazione dello studio di Volturno Morani. Essa raccoglie le opere del Neo Costruttivismo Spaziale e le opere dei nuovi interpreti del movimento ed è un luogo dedicato alla sperimentazione e alla valorizzazione dell’arte contemporanea.
La Casa Blu diventa quindi uno spazio dinamico in cui arte, innovazione e creatività si intrecciano attraverso eventi, mostre e collaborazioni.
Ogni angolo è stato pensato per stimolare il dialogo tra diverse forme artistiche, creando un ambiente fertile per la crescita e lespressione di nuovi talenti. 


VOLTURNO MORANI 



Volturno Morani, fondatore della corrente Neo costruttivista spaziale, è nato a Figline Valdarno (FI) nel 1932 ed è deceduto a San Prospero (MO) nel 2004. Discendente da una generazione di pittori e scultori, si diploma allAccademia di belle arti di Napoli, in pittura e scultura. Grazie al suo forte interesse per i temi sociali e la politica, fonda e dirige vari giornali fondamentali per la sua ricerca sociopolitica, culturale e per dar voce alla sua arte. Si laurea in Architettura e teologia, argomenti di cui tratterà per tutto il resto della vita sia in campo artistico che accademico: scrivendo saggi, libri e soprattutto attraverso i propri quadri in cui le proporzioni, il colore, le geometrie ed il simbolismo emergono preponderantemente. Nel 1965 fonda ufficialmente il Neo costruttivismo spaziale.  Corrente ispirata al costruttivismo russo di Tatlin e Malevic, alliconografia ortodossa e ricerca spaziale non solo al livello figurativo ma soprattutto matematico - quantistico. .  Volturno attraverso le sue opere esegue una ricerca scientifica, meticolosa, sulla ragione dellesistenza e sulla nascita, il funzionamento delluniverso: su quali implicazioni abbia sulla nostra vita e di come la parte spirituale influenzi e determini tutti i meccanismi universali. Elemento fondamentale e simbolico Volturno lo attribuisce al colore: Blu e Rosso sono i colori fondamentali che rappresentano, in ordine di citazione, la Materia e lAntimateria. Lunione di questi due colori porta alla creazione di tutto ciò che conosciamo. Siamo luce e torneremo luce” affermava con convinzione Volturno Morani.  Ogni intuizione analizzata viene sintetizzata nei suoi quadri che diventano una vera e propria mappa di schemi universali e significati trascendentali. Oltre a lavorare come architetto in varie regioni per conto di Ministeri, ha esposto i suoi quadri per più di trentanni, in Italia ed allestero; circa 520 dipinti sono presenti in chiese, collezioni italiane e straniere: USA, Francia, Inghilterra, Giappone e Australia.


Luna Miscuglio


La pittrice Luna Miscuglio, nasce a Galatina il 17/11/1984.
si sono laurea allAccademia di Belle Arti di Brera con 110 e Lode.Durante lultimo anno accademico e i successivi due si è occupata di organizzare e partecipare a mostre in tutta Italia e alestero.
Grazie a Vittorio Sgarbi partecipa alla 54 edizione della biennale di Venezia, padiglione Italia, con due quadri incentrati sulle radiografie. 
Contemporaneamente a questo tipo di lavori, principalmente digitali, si dedica alla pittura in senso più classico, ritraendo molto spesso volti e parti di corpo. Negli ultimi anni ha esposto e partecipato a progetti differenti
Ricordiamo: Fiera Del Levante progetto la valigia di cartone” della regione Puglia e Rho Fiera Milano. Attualmente collabora con la galleria OnArt di Firenze. Nel suo curriculum si contano, al momento, quattro personali. DESCRIZIONE Lopera Cogito Ergo Sum” di Luna Cagnani, nasce dalla rivisitazione dellopera Neo-costruttivista Spaziale Padre Nostro” di Volturno Morani. Dellopera originaria riprende i colori e locchio, che da due diventa uno solo che come in Padre nostro” è rivolto altrove. ALEX FOLLA In questo caso specifico sembra quasi guardare lo spettatore creando così una relazione diretta con losservatore. Luomo che prega lAltissimo si trasforma nellopera di Luna Miscuglio in una statua Greca femminea. E’ la figlia di una bellezza ideale, ma irrealistica”. Lo sguardo della donna è rivolto a sinistra e il movimento del corpo crea una duplice lettura: la donna potrebbe essere in procinto di coprirsi completamente con le vesti per non mostrare più il seno, oppure lesatto opposto, sta allo spettatore” afferma Luna scegliere cosa guardare e quale significato attribuirgli”. 

L’opera “Trasfigurazione” di Alex Folla è l’altra opera del Premio Volturno Morani, istituito nel 2009. Come Giulia Huober, Folla reinterpreta l’opera “Trasfigurazione” di Volturno Morani. Ci troviamo di fronte, ad uno stile e interpretazione molto differente dalle precedenti. I colori cupi, il gioco di ombre, la naturalezza nei movimenti ed i corpi realistici raffigurati, richiamano Caravaggio, mentre la composizione, il simbolismo e il colore rosso posto al centro è tipico del neo costruttivismo spaziale. 
Come Huober ritroviamo il colore bianco, la purezza, per indicare la figura di Gesù che a differenza della Huober non viene baciato ma coperto dal velo bianco, prima di essere rivelato. 
 

Carlo Monopoli


Carlo Monopoli nasce a Bari, il 22 ottobre 1970 ed attualmente risiede a Desenzano del Garda (BS).
Dipinge dalla tenera età, “4 anni” afferma Monopoli. Dopo aver conseguito il diploma di maturità artistica, ha conseguito studi presso la Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi G. D’Annunzio di Pescara.
Dal 1990 lavora come illustratore freelance e pittore, ricevendo numerosi riconoscimenti in vari concorsi d’arte. 
Dal 2005 al 2011 ha collaborato come artista, designer e art director con aziende specializzate nella realizzazione di affreschi e murales, partecipando a progetti sia in Italia che all’estero. Dal 2012 è stato docente di tecniche pittoriche per il programma internazionale THE FINE ART COLLECTIVE, fornendo informazioni e formazione sul corretto utilizzo dei materiali della pittura e del disegno nelle principali Accademie d’Arte e Scuole di Alta Formazione Artistica in Italia. 
Dal 2020 produce tutorial e live demo in streaming sui principali canali social, creando varie opere d’arte. Dal 2023 coordina il gruppo Urban Sketchers Desenzano, parte del gruppo globale Urban Sketchers.  Nello stesso anno, ha rifondato la scuola “ArtHysteria” – bottega di disegno e pittura, a Desenzano del Garda.
“Nel tempo ho studiato e approfondito tutte le tecniche pittoriche tradizionali: dalla matita alla pittura ad olio, dall’acquerello all’originale tecnica dell’affresco, dal bozzetto alla pittura più raffinata e dettagliata. Ho lavorato intensamente per arrivare al punto in cui non scelgo più una tecnica piuttosto che un’altra per creare un’opera; piuttosto, lascio fluire la tecnica stessa, guidata dal mio pensiero creativo”.
DESCRIZIONE
Dall'analisi del dipinto  “Creazione della Materia” del maestro emerge uno stretto legame tra gli studi di architettura e il concetto di pittura neocostruttivista, che si configura come una ricerca della perfezione in un dialogo con il Sacro e, allo stesso tempo, con le Avanguardie del Novecento. È evidente la relazione con la matematica, la geometria, la musica, la pittura e le leggi che regolano l'universo: 
“in questo contesto ho concepito l'opera "creazione": La gestualità di una mano sembra sprigionare o raccogliere un'energia che ha radici antichissime nella proporzione aurea, menzionata nel fondo e visibile in un formulario di sfondo”. 
Questa proporzione aurea si relaziona con una sequenza di colori e movimenti che richiama note sequenze matematiche, come quella di Fibonacci, sintetizzata in pochi termini e rappresentata dalla spirale, elemento molto apprezzato dall'artista. Il colore e la sua massa sono percepiti come vibrazioni tra stesure piene e graffi.

 

Nutty Trapanig




“Rivisitazione di Cellula Cosmica” è come suggerisce il titolo, la reinterpretazione secondo lo stile di Nutty Trapanig l’opera di Volturno Morani “Cellula Cosmica” Giovanni decide di non alterare ma aggiungere.
L’opera di Morani diventa fonte di ispirazione e base di partenza per il viaggio dei personaggi che animano ogni quadro dell’artista. Ad aggiungersi agli animaletti troviamo il logo di Casablu Volturno Morani, la pinacoteca in cui sono raccolte le opere di Volturno e dei nuovi artisti della corrente. Lo pone in alto con le stelle che insieme agli altri elementi astrali fono elementi essenziali della corrente neo costruttivista spaziale. 
Volturno Morani affermava “ Siamo luce e torneremo luce” allo stesso modo Nutty Trapanig fa irradiare da una stella un fascio di luce che si disperde nel nero dello sfondo. Una stella che diventa umana, con l’occhio aperto, guarda osserva ciò che succede al di sotto di lei e agisce. Al contrario un’altra stella chiude l’occhio, non guarda quasi a suggerire allo spettatole la duplicità della stella come quella umana. 

Giovanni Trapani in arte Nutty Trapanig, nasce a Napoli e cresce a Salerno. Si laureato presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli è un’autorevole esponente, dal 1995, della Street Art, figlio degli anni ottanta. Oggi l'arte urbana è acclamata dai critici della scena espressionista internazionale e Trapanig con la sua genialità, tra fantasia e romanticismo, manda messaggi grazie ad una straordinaria realtà creativa.
La sua arte deriva dalla passione per i giocattoli e cartoni animati da cui era fortemente influenzato visivamente e nel pensiero; egli conserva ancora i disegni che ha usato per fare con il suomadre, un professore di arte e disegno.
Attivista del movimento Hip Hop, è influenzato dallo studio della storia dell'arte contemporanea e delle opere di Kelth Haring e Jean Michel Basquiat. Ciascuna delle sue opere ha come protagonista principale uno o più personaggi, sempre rappresentati in una posizione centrale, statica o meno all'inizio di un'azione che non ha ancora avuto luogo, per evitare che lo spettatore faccia una scelta imposta. Dipingere per Trapanig è fare politica, prendere una posizione inviando un messaggio definito "io esisto." Trapanig è riconoscibile dal soggetto che ha sempre rappresentato, un ibrido guerriero che ha sempre un elmo sulla testa; non è un caso che ne abbia dipinto così tanti, creare un esercito immaginario di resistenza.

 
 
IVAN CAGNANI




Ivan Cagnani, fisico e fotografo d'arte nasce a Faenza il 1 luglio 1978. Attualmente vive a Casalecchio di Reno ( BO ).
Sin da ragazzo si appassiona alla fotografia artistica e alla macro-fotografia naturalistica. Con lausilio di lenti e filtri addizionali in vetro inizia le sperimentazioni di fotografia astratta su pellicola. Dopo varie esperienze artistiche e scientifiche, nel 2015 si laurea in Fisica all’Università di Bologna, con una tesi sperimentale sulla misurazione della costante di gravitazione universale utilizzando un apparato di propria progettazione.
Nel 2017 organizza a Roma mostre su commissione di Ksh un’artista Norvegese; esperienza impegnativa e drammatica ma essenziale per professionalizzare in seguito la propria attività artistica.
Parallelamente all’arte continua ad approfondire gli studi fisici, essenziali per la realizzazione delle opere. Viene selezionato nel 2020 per un master a distanza in Fisica presso la Linnaeus University a Kalmar in Svezia, in cui approfondisce i fondamenti quantistici della luce e della materia.
Nel 2022, in contemporanea a progetti sperimentali nel campo delle forze fondamentali, focalizza la sua ricerca artistica sulla serie Pianeti e firma un contatto di rappresentazione con la galleria FP-Art di Genova, a cui segue l’apertura di partita IVA come artista, il contratto con una seconda galleria di Genova, LineOutGallery, e la prima collaborazione internazionale con la galleria L’Exposition che porta ad una mostra di stampe a Montmartre, Parigi il 3 marzo 2025. L'arte contemporanea non solo rappresenta il campo di lavoro dell’artista ma è da sempre per lui l’ancora di salvezza nei momenti più difficili, di salute e personali. Ivan nonostante parta da una formazione scientifica che traspare nella tecnica e aspetto estetico delle sue opere porta all’interno uno studio spirituale e metafisico. 
Per L’Artista le leggi dell’universo e le dello spiritino si influenzano e completano. Introducendo così concetti simbolisti e trascendentali. 
Tale misticismo è dovuto soprattutto al percorso spirituale di ricerca affrontato negli anni della sua adolescenza e prima giovinezza.
Le opere di Ivan Cagnani  sono prevalentemente di natura astratta, ed anche quando il soggetto è apparentemente un fiore o un paesaggio al momento della lavorazione vengono spogliate di ciò che è riconoscibile per far emergere il simbolismo dell’opera.
La tecnica si svolge sempre in tre passaggi separati nel tempo: la fotografia, l’elaborazione digitale e la stampa.
La parte più complicata è sempre l’elaborazioni nel quale Ivan reitera numerose alterazioni digitali, sovente con decine e decine di passaggi, variando ogni parametro affinché il lavoro esprima il significato dell’opera e l’idea estetica della stessa nella sua mente.
È fondamentale per lui stampare su supporti rigidi come il plexiglas antiriflesso rinforzato in alluminio, il vetro temperato e la pietra. A riguardo egli stesso afferma:
“ Per me l’opera vera lo diventa  una volta stampata, l’opera materiale, che firmo sul retro…Finché è solo un'immagine non è viva... non sono un artista digitale anche se utilizzo metodi digitali. ”
DESCRIZIONE DELL’ARTISTA
“Afterlife” è un'opera di fotografia astratta che, nei canoni simbolici ed estetici del  neo costruttivismo spaziale, riprende il tema del giudizio universale, tipico dell'iconografia cattolica e ortodossa. I rami blu più bassi, intricati in modo disordinato, rappresentano le anime intrappolate negli inferi. Lo spazio intermedio porta invece i suoi rami blu verso l'alto, dove essi raggiungono il loro potenziale di bellezza in una disposizione spaziosa e ordinata. Il tutto avviene sotto la luce divina di un sole rosso velato.
Ho scelto il tema del giudizio universale perché nel vostro video documentario, su Volturno Morani, parlavate anche dell'origine dello schema dei colori nell'iconografia ortodossa, e la loro inversione operata da Volturno. Allora mi è venuta in mente la scena del film Andrej Rublev in cui il protagonista doveva dipingere l'affresco del giudizio universale in una cattedrale e si struggeva perché gli mancava l'ispirazione necessaria a rappresentare un tema così importante.
 
 
 
VICTORIA TIMONIERE 




Victoria Timoniere, nasce con il sesso biologico maschile, il 14 Aprile 1997 a Firenze. Ha origini siciliane da parte di entrambi i genitori. 
Ha sempre avuto un’amore per l’arte che conserva inizialmente come passione intraprendendo gli studi alberghieri che interrompe all’età di sedici anni. Dopo aver intrapreso varie strade sempre legate all’arte come la recitazione, Victoria decide di riprendere gli studi superiori diplomandosi al Liceo Artistico Leon Battista Alberti. Finalmente afferma l’artista  “avevo scelto la strada che mi ha sempre chiamata.  Finalmente potevo esprimermi senza sentirmi giudicata”. L’Arte è stata ed è tutt’ora il motore di vita e creazione di Victoria Timoniere ma non solo, è stata epifania e spinta per intraprendere il percorso di transizione verso la vera versione di sé. Il percorso è stato lungo, coraggioso, doloroso e travagliato che si è concluso il 16 febbraio 2022 con l’operazione di vaginoplastica a Barcellona. Il punto di non ritorno e punto di inizio verso la sua nuova vita. Victoria Timoniere è una giovane artista e giovane donna che ha tutto il mondo davanti. Piena di talento, energia, voglia di imparare e lasciarsi ispirare. Dimostrazione di ciò è stato l’estremo entusiasmo e curiosità sul Neo costruttivismo Spaziale e Volturno Morani, la sensibilità che trasmette nelle sue opere, pregne di verità, di vita vissuta… la sua.
Al momento studia all’Accademia di belle Arti a Firenze ma non vede l’ora in futuro poter girare il mondo.  In merito al movimento Neo Costruttivista Spaziale Victoria Timoniere afferma: 
“Ho scelto di far parte degli artisti NCS perché condivido i principi cardine del movimento. Ho apprezzato lamore e la passione di Volturno Morani che ha avuto per la sua ricerca artistica, gli strumenti utilizzati per proiettare gli spettatori verso l’unione artistica figurativa di elementi apparentemente agli antipodi, contrastanti:  l’elemento scientifico e l’elemento spirituale. Quello che mi affascina della sua tecnica è luso del colore blu e rosso . Due soli  colori per spiegare la forza dello spazio e della materia e che anche per me come Morani sono fonte di ispirazione e studio.”
 
DESCRIZIONE DELL’ARTISTA: 
In questo dipinto ho deciso di rappresentare simbolicamente la fase in cui il corpo è ormai mutato e con evidenti caratteristiche femminili. 
Il seno, i fianchi e lorgano femminile, ma pur sempre mutilato e malformato dai giudizi e pregiudizi della società in cui vive, rappresenta dalla materia ( società ) rappresentata dal colore blu che penetra nel corpo. Le mani non sono mai rappresentate, nemmeno nella mia visione astratta perché sono quella parte del mio corpo che mi crea disforia, come i piedi, mentre il viso è più evidente ed ha una propria espressione”.
Finalmente ha preso coscienza di se stessa. “Ho usato la tecnica monocromatica nella resa finale, perché apprezzo Volturno Morani e Yves Klein ma soprattutto perché il messaggio che voglio esprimere in questo dipinto è proprio OLTRE, le apparenze, la storia e il dolore che si cela dietro ad un corpo astratto, blu, che ormai di fronte agli occhi della società in cui vive sembra ormai perfetto ma dentro non lo è”. 
DESCRIZIONE
Victoria Timoniere parte e indaga il blu. La materia per i NCS, in questo caso specifico il corpo dell’artista che a colpi di spatola viene portato sulla tela.  Gli elementi distintivi della nuova forma emergono in forma di linee e simbolici Rossi: l’antimateria. Antimateria che continuando il processo artistico si fonde ma solo a livello cromatico con il blu della materia, lasciando all’occhio dello spettatore un basso rilievo di ciò che è in realtà, proprio come le forme di una donna sotto gli abiti. Le note più chiare di colore diviene ciò che l’occhio  umano può vedere, il resto ciò che può solo percepire. 

 



Commenti

Post popolari in questo blog